pubblico l’interessante articolo trovato su: https://coachingumanistico.com/2015/11/18/l-importanza-di-essere-creativi/#more-490
La parola “creatività” è troppo spesso usata in riferimento a un campo ristretto di attività: quelle artistiche e alcune “professioni creative”, come pubblicitario e art director. Così, è opinione di senso comune che si tratti di una dote che hanno solo alcune persone, e applicabile solo a determinati campi. Niente di più sbagliato!
Partiamo da una definizione umanistica di creatività: essa è la facoltà di produrre idee nuove per migliorare la vita. Questa definizione può essere riformulata anche così: la creatività si esprime nella capacità di cogliere rapporti nuovi tra cose e/o idee, rinunciando a vecchi schemi di pensiero o abitudini, e applicando tali intuizioni concretamente al benessere proprio o altrui.
Si tratta di una forma d’intelligenza pratica, Martin Seligman preferisce infatti nei suoi ultimi lavori usare il termine ingegnosità.
Chi è davvero molto creativo fa in modo non convenzionale cose che gli altri fanno seguendo le abitudini comuni.
Almeno un po’ di creatività serve a tutti per crescere, poiché il benessere passa spesso per la capacità di ristrutturare il modo in cui vediamo le cose e agiamo nel mondo, tra gli altri, con gli altri.
L’alternativa spesso è subire le soluzioni prefabbricate dal contesto, che alcune volte possono andar bene per noi, altre no.
La creatività si allena come un muscolo. Premesso che un Coach può proporre diverse modalità di allenamento della creatività, in base alle caratteristiche individuali, a livello generale gli step del processo creativo per affrontare una situazione-problema sono 3, come scrive Luca Stanchieri:
- Esplorazione: da iniziare in un momento in cui ci si può rilassare, è la fase in cui si mette a fuoco la situazione, e la si studia da tutte le sue angolazioni, nei suoi presupposti, finché si elabora, anche solo vagamente, qualche intuizione
- Elaborazione: è la fase in cui l’intuizione viene messa a fuoco nel dettaglio, studiandone i pro e i contro, prefigurando le possibili conseguenze della sua applicazione
- Realizzazione: è la fase dell’azione, nella quale serve ancora creatività per calare nella concretezza della realtà quanto elaborato.
Il sociologo Domenico De Masi sottolinea come la creatività appartenga potenzialmente a tutti, e a tutte le età.
Potenzialmente significa che farla sbocciare è una questione di volontà.
Mi sono permessa di pubblicare integralmente questo interessante articolo poiché, in qualità di Responsabile delle Risorse Umane, Formatrice, Coach, nonchê Insegnante di Yoga e Meditazione, per me è sempre stato fondamentale “LO SVILUPPO DELLA PERSONA”.
Lo Sviluppo Personale (che poi si traduce anche in Professionale) è davvero tale quando parte dal presupposto di attingere a ciò che “già esiste” dentro ogni individuo. Senza insegnare o inventare nulla, o ancor meno pensando (in buona fede) di “piantare semini” dentro le persone, sottovalutando così l’immenso ed infinito potenziale latente in ognuno. Si rende invece auspicabile accompagnare gli individui a rendersi consapevoli (Mindful), che tutto è già presente e ne può attingere in ogni momento (il principio del Coaching).
Le antiche discipline partono dal presupposto che i semini (eredità dello spirito) sono tutti presenti, sta all’individuo, come dice Thich Nath Han, il grande maestro buddista zen di origine Vietnamita: “innaffiare quelli giusti e far seccare tutti gli altri”! Come possiamo farlo? Attraverso la conoscenza innanzitutto di chi siamo, come siamo fatti, come rispondiamo agli impulsi e come vorremmo essere per affrontare e vivere la vita al meglio delle nostre possibilità, e contribuire al benessere di tutti gli esseri.
Yoga: unione di corpo, mente e spirito.
Il principio di base è che il fine non è lo Yoga in sé, ma è l’individuo con tutte le sue caratteristiche, aspirazioni, età, cultura, ambiente sociale.
Lo Yoga che amo insegnare offre la possibilità di essere adattato alla persona e non il contrario. E’ un percorso che tende a pacificare la mente, a migliorare la salute psico-fisica, ad entrare in relazione con il respiro, ad offrire uno sguardo più profondo di consapevolezza in noi, a darci l’opportunità di contattare la nostra intimità, la nostra vera “essenza”!
Meditazione: “Colui che dimora ardentemente nel momento presente,che si impegna di continuo giorno e notte, è detto “colui che si diletta dell’unica cosa che conta”, è definito “calmo” e “saggio”.” Il Buddha
La meditazione mira a coltivare un’attenzione intenzionale volta a riconoscere ciò che sorge nel presente momento: sensazioni fisiche, reazioni, stati d’animo, emozioni, ricordi, pensieri, immagini, fantasie. Essere consapevoli in ogni momento di quello che sta accadente dentro di noi attimo dopo attimo, senza giudizio, in modalità completamente equanime.
Coaching Umanistico: accompagnamento a riconoscere il proprio potenziale latente.
Essere consapevoli di ciò che accade dentro di sè per favorire il cambiamento e la trasformazione!”
Karuna