Yin Yoga, l’arte della quiete nelle posizioni che penetra profondamente nei tessuti connettivi (fascia, muscoli, tendini, legamenti e ossa), nutrendoli e lubrificando le articolazioni, espandendo la flessibilità e stimolando il flusso energetico nei meridiani e nelle nadis per liberare i blocchi energetici nel Qi o Prana (la forza vitale).
La pratica si esegue con una lunga tenuta (almeno 3-5 minuti), possibilmente in immobilità, con una muscolatura completamente rilassata, per favorire la diminuzione delle tensioni, praticando una respirazione calma e profonda,
Analizzando le varie tecniche dello yoga, dalla prospettiva dello yin e dello yang, l’aspetto più rilevante risulta l’elasticità dei tessuti coinvolti. I tessuti più Yang sono i muscoli che contengono più fluidi, sono più morbidi e malleabili, mentre i tessuti più Yin sono i tessuti connettivi (legamenti, tendini e fasce), oltre alle ossa che sono più dure, più secche e tese. Pertanto si può affermare che gli esercizi che si focalizzano sui muscoli sono di natura yang, quelli sui tessuti sono di natura yin.
Il principio dello Yin Yoga sta nello “stressare” gradualmente e gentilmente senza sforzo, i tessuti, in modo che il corpo risponderà rafforzandosi. Stressando moderatamente le giunture non si avranno incidenti, in quanto questi stessi tessuti non amano il ritmo, la dinamicità, bensì la lentezza, il tempo ed il rilassamento. Infatti, come già menzionato, le posizioni yin devono essere mantenute nel tempo, inizialmente minimo 3 minuti, aumentando questo tempo con la pratica, al fine di allungare i tessuti, rafforzandoli allo stesso tempo.
E non è quello che tutti vorremmo? Un corpo forte, flessibile, resistente agli urti e al tempo?
È diventata la mia amata missione quella di continuare a divulgare e condividere la notizia che una buona e regolare pratica yin ci permette di aumentare la flessibilità nelle giunture, rispettivamente nei legamenti, che tendenzialmente sono i primi ad accorciarsi lentamente ed inesorabilmente, impedendoci di muoverci come facciamo regolarmente da bambini. Pensiamo ai fianchi, alle anche, al bacino e al basso schiena.
Inoltre nelle posture più statiche e meditative, effettuate in totale rilassamento, si favorisce il calmarsi della mente e delle tensioni, permettendo alla consapevolezza di emergere nel “Qui ed Ora”.
Pashimottanasa, piegamento in avanti, per allungare la schiena, la nuca, la parte posteriore delle gambe e massaggio addominale, una posizione dove ci si può lasciare andare completamente. Ascoltando il suono del respiro profondo la mente automaticamente entra in una sorta di profondo rilassamento e conseguente meditazione.
Pashimottanasa, il piegamento in avanti, nella mia pratica quotidiana, prima ancora di alzarmi dal letto, la eseguo per almeno 20-30 minuti, cercando di creare i presupposti mentali alla mediazione mindfulness, parte integrante delle mie lezioni di yoga e soprattutto quelle di yin yoga.
Aver scoperto nel 2013, grazie ad una amica mentre mi trovavo in India per il mio anno sabbatico, mi ha letteralmente cambiato la vita e mi ha permesso di effettuare diverse guarigioni spontanea, nella tenuta lunga, e mi permette quotidianamente di gestire alcune situazioni nella schiena, evitandomi il classico mal di schiena, che invece mi aveva accompagnato per tanti anni in passato.
Amo lo yin yoga e sono grata ai maestri che me lo hanno reso così personale e così indispensabile nella mia vita e amo accompagnarvi alla scoperta della quiete nella posizione e soprattutto nel liberare il vostro corpo dalle tensioni che vi accompagnano da troppo tempo.
Cosa necessitate? Un tappetino o una coperta spessa, abiti comodi e nessuna esperienza va bene lo stesso.
Se non avete mai praticato con me e soprattutto mai yin yoga, vi chiedo gentilmente di contattarmi prima in privato per accertarmi del vostro stato di salute, affinché la lezione sia terapeutica e non vi arrechi alcun danno.
Vi aspetto per la prima lezione di prova gratuita
Namastè
Karuna